cronologia
tipologia tomba
ubicazione
posizione nell'edificio
Chiostro del Noviziato, lato est.
autori
matriali e tecniche
Pietra di Nanto, terracotta.
stato di conservazione
note storico-critiche
L’opera di Agostino Zoppo, già attribuita a Francesco Segala (Pietrogrande 1963), per il sanguigno professor Robortello, è composta da un’edicola architettonica a parete di gusto manierista nel cui specchio centrale è realizzata la nicchia dove trova collocazione il ritratto fittile a mezzobusto del docente. L’effige, oggi molto rovinata, doveva inizialmente essere coperta da una stesura monocroma che la faceva rassomigliare al bronzo, una tecnica molto comune nella Padova del Cinquecento. Testimone di ciò è ancora Jacopo Salomonio che la scambiò infatti per una scultura in pietra nera (Salomonio 1701); direttamente dal ritratto custodito al Santo deriverebbe l’incisione posta in testa alla biografia del Robortello, edita da Giovanni Imperiale nel 1640 (Imperiale 1640). L’edicola centrale è perimetrata da una cornice fogliata dai profili continui mentre esternamente si innalza la potente quanto semplice struttura architettonica con erme femminili reggenti un frontone classico. Questo impianto segue attentamente i frontespizi stampati per le Lettere dell’Aretino del 1538 e per le Regole Generali dell’Architettura di Serlio del 1540, entrambi editi da Francesco Marcolini, personaggio cardine e vera spina dorsale per la diffusione del gusto manierista tra le lagune e nel rinnovamento della pittura veneta del Cinquecento. A Padova la scultura commemorativa che era stata così profondamente rivoluzionata da Cattaneo con la memoria Bembo e nella tomba di Lazzaro Bonamico, proseguiva dunque con Agostino Zoppo nel sepolcro per Girolamo Negri a San Francesco Grande e in questa per Robortello. La commissione deriva dalla Nazione Germanica e il materiale scelto sembra indicare una certa scarsità di mezzi economici (Siracusano 2013), accertati per il docente e qui manifesti per gli studenti. L’intero monumento nei primi anni del Novecento era ancora perfettamente leggibile, viene invece indicato come «assai rovinato» da Lorenzoni (Lorenzoni 1984) e visti i gravi e irreversibili danni, nel 2004 ha potuto godere di un vasto consolidamento e restauro. In un cinquantennio, dunque, il particolato atmosferico causato dall’inquinamento ha oltremodo accelerato il processo di degrado di questa come di tante altre opere distribuite nei chiostri e in città (Spiazzi, Fassina 2009).
bibliografia
Johannis Imperialis Museum historicum, Apud Iuntas, Venezia 1640, p. 60; Jacobi Salomoni Urbis Patavinae inscriptiones sacrae, et prophanae, Johannes Baptista Caesari, Padova 1701, pp. 389-390; Gian Giuseppe Liruti, Francesco Robortello nobile cittadino di Udine, in Notizie delle vite ed opere scritte da’ letterati del Friuli, appresso Modesto Fenzo, Venezia 1762, pp. 413 – 483; Bernardo Gonzati, La Basilica di S. Antonio di Padova descritta ed illustrata, Voll. II, Coi tipi di Antonio Bianchi, Padova 1852-1853, vol. II, pp. 198- 199; Giovanni Lorenzoni, Un possibile percorso tra le sculture, in Le sculture del Santo di Padova, a cura di Giovanni Lorenzoni Neri Pozza Editore, Vicenza 1984, pp. 219-231: p. 230; Albano Biondi, Curione Celio Secondo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell’Enciclopedia italiana, Roma 1985, vol. 31, pp. 443-448; Vasco Fassina, Anna Maria Spiazzi a cura di, I monumenti funerari nei chiostri della Basilica antoniana in Padova. Indagini e ricerche per la conservazione, Il Prato, Padova 2009, pp. 22-24, 43-46, 80-87; Lucio Biasiori, L’eretico e i selvaggi. Celio Secondo Curione , le “amplissime regioni del mondo appena scoperto” e “l’ampiezza del regno di Dio”, in «Bruniana & Campanelliana», XVI, 2 (2010), p. 381; Luca Siracusano, Scultura a Padova 1540- 1620 circa, Monumenti e ritratti, XXVI ciclo della scuola di dottorato in Studi umanistici dell’Università degli studi di Trento, supervisore Professore Andrea Bacchi, Trento 2013, pp. 362, 387-391, 399-405; Marco Sgarbi, Robortello Francesco, in Clariores dizionario biografico degli studenti e dei docenti dell’università di Padova, a cura di Piero Del Negro, Padova University press, Crocetta del Montello 2015, p. 282; Matteo Venier, Robortello Francesco , in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell’Enciclopedia italiana, Roma 2016, vol. 87, pp. 827- 831; Vincenzo Lavenia, Sigonio Carlo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell’Enciclopedia italiana, Roma 2018, vol. 92, pp. 578- 583; Giovanna Baldissin Molli, Una riscoperta della scultura padovana del ‘500: Agostino Zoppo, in «Il Santo» LIX (2019), pp. 231-241; Luca Siracusano, “Patria dalla quale sono usciti tanti scultori eccellentissimi”: dopo Donatello, fino alla fine del Cinquecento, in La pontificia basilica di Sant’Antonio in Padova, a cura di Luciano Bertazzo, Girolamo Zampieri, L’Erma di Bretschneider, Roma 2021, pp. 1071-1153: pp. 1125-1128.