cronologia
tipologia tomba
ubicazione
posizione nell'edificio
Cappella feriale, parete a sinistra dell’ingresso.
provenienza
Padova, San Francesco Grande.
autori
matriali e tecniche
Pietra tenera di Vicenza scolpita.
stato di conservazione
note storico-critiche
Il cenotafio, in pietra di Nanto, raffigura l’effigie di Girolamo Cagnolo entro una cornice intagliata con un motivo a doppia treccia, inquadrata da modiglioni scanalati sostenuti da zampe leonine e sovrastata da un frontone curvilineo ornato da una valva di conchiglia. Alla base della cornice sono poggiati i libri del professore. L’alto zoccolo dell’edicola, sostenuta da peducci a voluta, ospita l’epitaffio funebre. Scardeone (1560) trascrive quest’ultimo subito dopo quello di Girolamo Negri e poco prima di quelli, composti da Pietro Bembo, in morte di Cristoforo Longolio e di Leonico Tomeo – già ricordati da Michiel (ed. 1800) –, che nel secondo quarto del Cinquecento si trovavano presso la testata della navata in cornu epistolae. Possiamo quindi desumere che anche il monumento Cagnolo si trovasse in origine nella stessa navata meridionale, dove viene infatti più tardi menzionato da Giacomo Ferretto nel 1810. La collocazione attuale, nella cappella feriale dell’antisacristia, viene registrata per la prima volta da Giannantonio Moschini (1817). Non sono noti documenti riguardanti né la commissione dell’opera, databile al 1551 – anno di morte del professore – né il suo autore, verosimilmente uno scultore padovano attivo attorno alla metà del Cinquecento (Siracusano 2010-2013).
bibliografia
Bernardinii Scardeonii De antiquitate urbis Patavii et claribus civis Patavini, ex officina Nicolai Episcopii iunioris, Basilea 1560; Iacobi Philippi Thomasini Illustrium virorum elogia iconibus exornata, D. Pasquardus, Patavii 1630, pp. 38-39; Jacobi Facciolati Fasti gymnasii Patavini, Typis Seminarii, Patavii 1757, p. 123; Giovambattista Rossetti, Descrizione delle pitture, sculture ed architetture di Padova con alcune curiose osservazioni intorno ad esse, ed altre curiose notizie, nella Stamperia del Seminario, Padova 1780, p. 169; Giacomo Ferretto, Iscrizioni sacre e profane della città di Padova parte omesse nelle sue collezioni MDCCI e MDCCVIII da Jacopo Salomonio e parte le posteriormente scoperte e poste raccolte e con varie annotazioni illustrate da me D. Giacomo Ferretto di Monselice, manoscritto, Padova 1810, Biblioteca Civica, BP.1.992, c. 143; Giannantonio Moschini, Guida per la città di Padova all’amico di Belle Arti, a spese de’ fratelli Gamba, Venezia 1817, p. 110; Aldo Mazzacane, Cagnolo, Gerolamo, in Dizionario Biografico degli Italiani, 16, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 1973, pp. 334-335; Jill Emilee Carrington, Sculpted Tombs of the Professors of the University of Padua, c. 1358-c. 1557, Ph. D. Dissertation, Syracuse (New York) 1996, pp. 265-267; Jeremy Warren, The Grandi in the Intellectual Context of Renaissance Padua. New Attributions, in Carvings, Casts & Collectors. The Art of Renaissance Sculpture, a cura di Peta Motture, Emma Jones e Dimitrios Zikos, papers of the first conference in the 10-year Robert H. Smith Renaissance Sculpture Programme of educational and scholarly events held at the Victoria and Albert Museum, 12-13 November 2010, V&A Publications, London 2013, pp. 104-119: p. 114; Luca Siracusano, Scultura a Padova: 1540-1620 circa. Monumenti e ritratti, 2 voll., tesi di dottorato, Università degli Studi di Trento, XXVI ciclo (2010-2013), I, pp. 331-334; Valentina Perozzo, Cagnolo Girolamo, in Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell’Università di Padova, a cura di Piero Del Negro, Padova University Press, Padova 2015, p. 74.