BOVETTINI BOVETTINO

biografia

Su Bovettino Bovettini (Bovettino de’ Bovettini, Bovetino da Mantova) esiste un recente profilo biografico di Giuseppe Gardoni (2004), da integrare con ulteriori scoperte documentarie (Zaccaria 2013; Zaccaria 2015). Bovettino nacque a Mantova intorno al 1230 e si laureò in Diritto Canonico forse a Bologna. Negli anni Sessanta fu prevosto di Santa Maria delle Vigne a Genova, grazie all’intercessione dell’arcidiacono Andrea Fieschi da Lavagna, del quale è definito “socius et familiaris”. Probabilmente Bovettino non andò mai in area ligure, tuttavia la notizia è utile per comprendere i legami instaurati da lui con la famiglia Fieschi: Andrea, infatti, era nipote di Sinibaldo Fieschi, cioè papa Innocenzo IV che fu al soglio pontificio dal 1243 al 1254. Se la prima conferma documentaria che attesta Bovettino a Padova è del 1263, l’epitaffio funebre ricorda la durata di quarantatré anni del suo insegnamento. Basandosi su questa informazione, la critica aveva calcolato il suo ingresso nello Studio patavino nel 1258, mentre di recente (Zaccaria 2013) si è ipotizzato che il conteggio dell’epitaffio comprenda sia l’insegnamento padovano, che il precedente soggiorno bolognese, durante il quale tuttavia non è attestato come professore. In quanto esperto di Diritto, partecipò nei primi anni settanta alla causa tra il vescovo Giovanni Forzaté e il monastero di Sant’Agata (Zaccaria 2012), mentre il pontefice lo nominò giudice delegato in una importante causa dibattuta nel 1290-1291 tra il vescovo di Reggio e i Bonacolsi, signori della sua città di origine, Mantova (Gardoni 2004). Fu doctor decretalium e commentò alcune decretali di Gregorio X. La sua opera più importante è la Lectura super Decretales Gregorii papae IX, composta in un periodo compreso tra il 1274 e il 1298. Non è ancora certo se Bovettino si dilettasse di poesia latina e se facesse parte del cenacolo degli illustri esponenti del Preumanesimo padovano come Albertino Mussato, Lovato Lovati, Giambono d’Andrea e Bonincontro di Bono da Mantova. Non vi è sicurezza nemmeno se egli sia stato canonico della Cattedrale, ma di certo ne divenne arciprete a partire dal 1283 (Dondi dell’Orologio 1805), carica che ricoprì fino al 1294. Bovettino morì nell’agosto (e non nel luglio come spesso ripetuto) del 1301. Per alcuni documenti trascritti in cui il professore compare si veda Gallo (2017).

cronologia

tipologia tomba

posizione nell'edificio

Casa dell’arciprete già Biblioteca Capitolare in Via Dietro Duomo 3A, esterno , di fronte alla porta Nord, a muro.

matriali e tecniche

Pietra carbonatica compatta a grana fine scolpita.

iscrizioni

stato di conservazione

note storico-critiche

Quella di Bovettino Bovettini rappresenta la più antica memoria funeraria di un professore dello Studium padovano (1301). L’incipit Mantua quem genuit si ispira al famoso epitaffio virgiliano Mantua me genuit (Benucci, Foladore 2008), preso a modello anche da numerose altre epigrafi padovane, tra cui quella di Giovanni Passera (1426) agli Eremitani. Tra le fonti più antiche a ricordare l’iscrizione, che si trovava all’interno della Cattedrale, ci sono Scardeone (1560) e Tomasini (1649). Nel Settecento, in occasione dei lavori alla chiesa, l’iscrizione venne spostata nella posizione attuale. Come racconta Dondi dell’Orologio (1805), essa fu “incassata nella Capitolar Biblioteca” (attuale casa dell’arciprete) per volontà di “Monsignore Speroni Canonico”, ovvero Ginolfo Speroni degli Alvarotti. Oltre a salvare questa memoria epigrafica, Ginolfo ebbe il merito di riaprire agli studiosi la Biblioteca Capitolare, di far conservare al suo interno le tavole di Nicoletto Semitecolo (oggi al Museo Diocesano), di traslare nell’atrio Nord della Cattedrale i monumenti del suo antenato Sperone Speroni e della figlia Giulia, e di donare alla Biblioteca i preziosi manoscritti di Sperone (Rossetti 1780; Meneghelli 1782). Quindi, è durante la sua attività che venne decorato parte dell’edificio della Biblioteca con affreschi datati 1770 e attribuiti ad Andrea Urbani (Tiozzo 1972). Tali affreschi sono stati rimossi nel 1967-1968, durante i lavori progettati dall’arch. Roberto Carta Mantiglia, e oggi sono conservati in parte nel deposito della Soprintendenza di Padova, in parte nei laboratori dell’Istituto Veneto per i Beni Culturali che li sta restaurando (studio in corso da parte di chi scrive). Tra le testimonianze ottocentesche che ricordano l’epitaffio si possono citare quella di Ferretto (1814), quella di Colle (1825), che si rifà a Dondi, e quella di Gloria (1884). Per ulteriore bibliografia si rimanda alla relativa scheda del Corpus dell’Epigrafia Medievale, a cura di Franco Benucci (consultabile online), mentre per una libera traduzione italiana dell’epitaffio si veda Bellinati (1977).

bibliografia

Bernardinii Scardeonii De antiquitate urbis Patavii, apud Nicolaum Episcopium iuniorem, Basileae 1560, p. 382; Iacobi Philippi Thomasini Urbis Patavinae inscriptiones sacrae, et prophanae, Typis Sebastiani Sardi, Patavii 1649, pp. 5-6; Jacobi Salomoni Agri patavini Inscritiones sacrae et prophanae, Sumptibus Jo. Baptistae Caesari Typogr. Pat., Padova 1701, pp. 5-6; Giovambattista Rossetti, Descrizione delle pitture, sculture, ed architetture di Padova, nella Stamperia del Seminario, in Padova 1780, pp. 140-141; Pierantonio Meneghelli, In morte di monsignore Ginolfo Speroni degli Alvarotti canonico della Cattedrale di Padova, per il Conzatti a S. Fermo, in Padova 1782; Francesco Scipione Dondi dall’Orologio, Serie cronologico-istorica dei canonici di Padova, nella Stamperia del Seminario, Padova 1805, p. 19-20, 244; Giacomo Ferretto, La Cattedrale. Il Vescovato, 1814, manoscritto, Padova, Biblioteca Civica, BP.156.1, p. 51; Francesco Maria Colle, Storia scientifico-letteraria dello Studio di Padova, volume III, dalla Tipografia della Minerva, in Padova 1825, p. 95; Andrea Gloria, Monumenti della Università di Padova (1222-1318), Tipografia di Giuseppe Antonelli, Venezia 1884, pp. 319-322 e Monumenti, p. 57; s. n., Bovetini, Bovetino de (Boatinus, Boentinus, Boventinus, Bovatinus de Mantua), in Dizionario Biografico degli Italiani, 13, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 1971, pp. 543-546.; Claudio Benito Tiozzo, Andrea Urbani pittore. Opera completa, Edizione d’arte Galleria Veneta, Vicenza 1972, pp. 45, 102 fig. 71; Claudio Bellinati, Appendice. Epigrafi e iscrizioni, in Claudio Bellinati, Umberto Gamba, Giulio Bresciani Alvarez, Lucio Grossato, Il Duomo di Padova e il suo Battistero, Sarmeola di Rubano (PD) 1977, pp. 63-64; Franco Benucci, Giulia Foladore, ‘Iscrizioni parlanti’ e iscrizioni ‘interpellanti’ nell’epigrafia medievale padovana, «Padua Working Papers in Linguistics», 2 (2008), pp. 56-133: 71, 103-104, 111; Giuseppe Gardoni, Per la biografia di Bovetino da Mantova decretorum doctor nello Studio padovano († 1301), «Quaderni per la Storia dell’Università di Padova», 37 (2004), pp. 3-30; Corpus dell’Epigrafia Medievale, a cura di Franco Benucci, scheda. 14. Duomo-Canonica 2, consultabile online: http://cem.dissgea.unipd.it/; Maria Zaccaria, Una attestazione del concetto di Studium Generale a Padova nel 1258: la sentenza episcopale contro il canonico Guido d’Anagni, «Quaderni per la Storia dell’Università di Padova», 43 (2010), pp. 285-301: 289-290; Maria Zaccaria, Decretalium Doctores e canonici iusperiti in una causa tra il vescovo Giovanni Forzatè e il monastero padovano di Sant’Agata, «Quaderni per la Storia dell’Università di Padova», 45 (2012), pp. 183-192: 185-188; Maria Zaccaria, Nuovi contributi per la biografia di Bovetino da Mantova († 1301), «Quaderni per la Storia dell’Università di Padova», 46 (2013), pp. 281-292; Maria Zaccaria, Bovetino da Mantova, in Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell’Università di Padova, a cura di Piero Del Negro, Padova University Press, Padova 2015, pp. 67-68; Maria Zaccaria, Bartolomeo da Benevento, doctor legum a Padova  nella seconda metà del XIII secolo, «Quaderni per la Storia dell’Università di Padova», 48 (2015), pp. 3-62: 11, 20, 23, 53, 56-59; Donato Gallo, Dalle origini dello Studio alla caduta della signoria carrarese (1222-1405), in collaborazione con Francesco Bottaro, in L’Università di Padova nei secoli (1222-1600). Documenti di storia dell’Ateneo, a cura di Piero del Negro, Francesco Piovan, Antilia, Treviso 2017, pp. 15-116: 53-54, 57, 59 ecc.

autore scheda

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