biografia

Luigi Calza, nato a Bologna nel 1737, è ricordato per essere il fondatore del primo Gabinetto Ostetrico a Padova nel 1765 (Franzoja 1789; Ongaro 2002; Rippa Bonati 2015; Sonato 20212; per la storia dell’Ostetricia tra Otto e Novecento: Cozza 2022). Trasferitosi con la famiglia a Venezia, studiò al Collegio di Murano, per poi iscriversi allo Studio patavino il 30 novembre 1756. Successivamente tornò a Bologna dove si dedicò alla medicina seguendo gli insegnamenti di Giovanni Antonio Galli, professore di Ostetricia e Chirurgia e fondatore del Museo Ostetrico di Bologna. Nel 1765 tornò a Padova per occupare la cattedra de morbis mulierum, puerorum et artificum – sostituendo Leopoldo Marco Antonio Caldani (quest’ultimo sepolto agli Eremitani: Pietrobelli 2020) –, la cui lezione introduttiva aveva il titolo di De morbis mulierum (Ventura 2013). Quindi, nel 1769 fece istituire la Scuola di ostetricia per levatrici e il Museo contenente le rappresentazioni in cera policroma e creta dipinta delle diverse fasi del parto, alcune ancora conservate. L’autore delle cere fu il bolognese Giovan Battista Manfredini, mentre le crete sono attribuite a Pietro (o Giovan Battista) Sandri (Sonato 20212). Ad aiutarlo nella strutturazione del museo fu il giovane Antonio Scarpa (1747-1832), discepolo di Morgagni e futuro professore a Pavia (Premuda, Onnis 1999). Fu socio dell’Accademia dei Ricovrati dal 1765 e socio pensionario dal 1779 (Maggiolo 1983). All’Accademia tenne un discorso sulla gravidanza (1780) e uno sul parto (1782), pubblicati dopo la morte nel Ragionamento sopra il meccanismo della gravidanza (1786) e nelle Congetture intorno il meccanismo del parto (1789). La suddivisione, ancora oggi in uso, delle tre regioni dell’utero (corpo, istmo e collo) si deve a lui. Fu uno dei medici al capezzale di Giovanni Battista Morgagni nel 1771  e, in quell’occasione, ottenne alcuni manoscritti del celebre anatomista, oggi conservati alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Calza, insieme all’abate Gennari, esplorò i resti del ponte romano di San Lorenzo nel 1773. Morì l’8 agosto 1783 e fu sepolto nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Nel marzo dell’anno successivo i modelli del gabinetto furono presi dalla casa del defunto (Gennari 1982-1983). Nel 1997 si è provveduto alla ricognizione della tomba (Capitanio, Corrain 1999).

cronologia

tipologia tomba

posizione nell'edificio

Navata, parte sinistra, davanti al secondo altare, a pavimento.

matriali e tecniche

Pietra rosa incisa.

iscrizioni

stato di conservazione

note storico-critiche

L’iscrizione, posta “non lungi” dal centro della navata (Ferretto 1810), è stata utile per comprendere la data esatta di morte del docente, prima fissata al 1784 a causa di una svista del Franzoja (1789). Rifacendosi al testo funebre e a un passo delle Memorie dell’abate Gennari, Maurizio Rippa Bonati ha riportato la data al 1783 (Rippa Bonati 1999). Nel mese di marzo, pochi mesi prima di morire, Calza fece testamento eleggendo come suo esecutore testamentario Paolo Zaborra che si occupò della sepoltura nella chiesa di Santa Caterina (Gennari 1982-1983). L’iscrizione celebra il defunto per essere stato il primo a insegnare e dimostrare l’ostetricia nello Studio padovano.

bibliografia

Matteo Franzoja, Luigi Calza, in Saggi scientifici e letterarj dell’Accademia di Padova. Tomo II, a spese dell’Accademia, Padova 1789, pp. XIV-XV; Giacomo Ferretto, Iscrizioni sacre e profane della città di Padova parte omesse nelle sue collezioni MDCCI e MDCCVIII da Jacopo Salomonio e parte le posteriormente scoperte e poste raccolte e con varie annotazioni illustrate da me D. Giacomo Ferretto di Monselice, 1810, manoscritto, Padova, Biblioteca Civica, BP.1.992, I, p. 161; Giuseppe Gennari, Notizie giornaliere di quanto avvenne specialmente in Padova dall’anno 1739 all’anno 1800. Introduzione, note ed apparati di Loredana Olivato, 2 voll., Rebellato, [Cittadella] 1982-1983, I, pp. 118-119, 303, 329 e passim; Attilio Maggiolo, I soci dell’Accademia Patavina dalla sua fondazione (1599), Accademia Patavina di Scienze Lettere ed Arti, Padova 1983, p. 58; Loris Premuda, Antonio Onnis, Luigi Calza (1736-1783), in Giuseppe Tartini e la Chiesa di Santa Caterina a Padova. Archeologia Storia Arte intorno alla Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Risultati delle ricognizioni scientifiche delle tombe di Giuseppe Tartini, di Luigi Calza, dei Parroci e degli Studenti legisti, a cura di Vito Terribile Wiel Marin, Girolamo Zampieri, Grafiche Turato, Rubano 1999, pp. 239-244; Maurizio Rippa Bonati, Luigi Calza (1736-1783) (motivi di un oblio), in Giuseppe Tartini e la Chiesa di Santa Caterina a Padova […], a cura di Vito Terribile Wiel Marin, Girolamo Zampieri, Grafiche Turato, Rubano (Pd) 1999, pp. 245-251: 247; Vito Terribile Wiel Marin, Tartini, Luigi Calza e altri tumulati: inaspettate vicende tanatologiche (considerazioni conclusive), in Giuseppe Tartini e la Chiesa di Santa Caterina a Padova […], a cura di Vito Terribile Wiel Marin, Girolamo Zampieri, Grafiche Turato, Rubano (Pd) 1999, pp. 327-341; Giuseppe Ongaro, Luigi Calza, in Professori e scienziati a Padova nel Settecento, a cura di Sandra Casellato, Luciana Sitran Rea, Antilia, Treviso 2002, pp. 363-365; Iolanda Ventura, Le lezioni inaugurali dei corsi di medicina dell’Ateneo di Padova tra Seicento e Settecento: appunti per una indagine tipologica, «Quaderni per la Storia dell’Università di Padova», 46 (2013), pp. 182-220; Giuseppe Ongaro, Calza Luigi, in Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell’Università di Padova, a cura di Piero Del Negro, Padova University Press, Padova 2015, p. 78; Giulio Pietrobelli, Ricostruzioni. Ferdinando Forlati a Padova, Padova e il suo territorio, Padova 2020; Agnese Sonato, Tre secoli dopo Leonardo ecco l’arte di far nascere, in Medici rivoluzionari. La scienza medica a Padova dal Duecento alla Grande Guerra, Padova University Press, Padova 20212, pp. 188-193; Andrea Cozza, Ostetricia tra Ottocento e Novecento, in Patavina Libertas. Una storia europea dell’Università di Padova (1222-2022). L’arte medica. La scuola padovana e la medicina in Europa e nel mondo, a cura di Giovanni Silvano, Padova University Press, Donzelli editore, Padova 2022, pp. 221-225.

autore scheda

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