GAMBARA ANTONIO

biografia

Su Antonio Gambara, professore di Medicina a Padova nel XVII secolo, non esistono studi specifici. Stando all’epitaffio funebre Gambara morì nel 1655 a cinquantatre anni, pertanto si può calcolare l’anno di nascita al 1602 circa. Un breve profilo biografico fu pubblicato dieci anni dopo la sua morte nell’Amaltheum medico-politicum (1665) di Francesco Boselli, dal quale si apprende che Gambara insegnò Medicina pratica dal 1628, passando poi all’insegnamento di Medicina teorica in secundo loco nel 1644. Le informazioni sulla carriera universitaria trasmesse da Boselli sono confermate dai Fasti Gymnasii Patavini (1757) di Jacopo Facciolati. Non è noto se fosse imparentato con la famosa famiglia dei Gambara di Brescia o con il padovano Giovanni Gambara che fu chirurgo alla fine del XVII secolo (Sanctiss. 1690). Morì il 20 settembre del 1655 e, in sua memoria, il nipote Antonio Maietano fece costruire un monumento celebrativo nella chiesa degli Eremitani.

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cronologia

tipologia tomba

posizione nell'edificio

Navata, parete nord, vicino alla porta che conduce all’antisagrestia.

matriali e tecniche

Pietra tenera, ritratto a olio su tela.

iscrizioni

stato di conservazione

note storico-critiche

Boselli (1665), Aicher (1675), Salomonio (1701, “in marmore sub picta icone”), Ferrari (1711) e Blanchard (1909) trascrivono l’epitaffio funebre, mentre Facciolati (1757) ricorda più dettagliatamente il monumento nel suo complesso composto dall’immagine del defunto e dall’iscrizione: “icone, & verbosa pro saeculi more epigraphe”. Ancora negli anni seguenti è Moschini (1817) a segnalare l’opera vicino alla porta dell’antisagrestia. La tipologia di monumento con incorniciatura lapidea e ovale pittorico è tipica del XVII secolo e trova eco nei ritratti degli studenti che furono Sindici-Prorettori e Assessori delle due universitates nell’Aula magna del palazzo del Bo e, in una tipologia più semplificata, nel ritratto dell’arciprete Francesco Torniego (1647) nella chiesa di Santa Giustina a Monselice (Lucietto 2011). Il monumento Gambara spicca per l’eleganza della struttura architettonica slanciata e per il ritratto di efficace realismo, nonostante i danni subiti dal bombardamento alleato dell’11 marzo 1944, nel quale perse la parte sommitale con lo stemma (si intravede in una foto prebellica: Venezia, Soprintendenza area metropolitana, Archivio fotografico, inv. 00347371) e subendo delle scheggiature. Con il restauro postbellico si rifece in stile probabilmente tutta la colonna di sinistra che venne differenziata apponendo la data “1954” sulla base (Pietrobelli 2020; Pietrobelli 2021). Infatti, in una foto del 1944 conservata al Kunsthistorisches Institut di Firenze (inv. 241377) si intravede il monumento danneggiato con la mensola fogliacea di sinistra frantumata e la soprastante colonna mancante. Di recente (2004-2005) il monumento è stato restaurato dall’Istituto Veneto per i Beni Culturali sotto la supervisione della restauratrice Raffaella Portieri (Grinzato 2015).

bibliografia

Francisci Boselli Amaltheum medico-politicum, Typis Heredum Pauli Frambotti, Patavii 1665, pp. 397-398; Otto Aicher, Theatrum funebre, exhibens per varias scenas epitaphia nova, antiqua […], sumptibus et Typis Joan. Baptistae Mayr, Salisburgi 1675, p. 313; Jacobi Salomoni Urbis Patavinae inscriptiones sacrae et prophanae, sumptibus Jo. Baptistae Caesari Typogr. Pat., Patavii 1701, p. 221 n. 57; Octavii Ferrarii Operum variorum tomus II. quo continentur eius Epistolae formulae et inscriptiones, [sumptibus Godofredi Freytagii bibliopola, Wolffenbuttelii 1711], pp. 589-590; Sanctiss. D. N. D. Alexandri Divina Providentia Papae VIII. Gratiae, & Privilegia Conclavistis postremi Conclavis concessa, ex Typographia Reverendae Camerae Apostolicae, Romae 1690, p. 73v; Jacobi Facciolati Fasti Gymnasii Patavini, Typis Seminarii, Patavii 1757, pp. 368, 378, 381; Giannantonio Moschini, Guida per la città di Padova all’amico delle Belle Arti, Venezia, a spese de’ Fratelli Gamba, 1817 p. 99; Raphael Blanchard, Épigraphie médicale. Corpus inscriptionum ad medicinam biologiamque spectantium, Asselin et Houzeau, Paris 1909, p. 418; Amalia Lucietto, Gli epitaffi dell’antica pieve di Santa Giustina. Duomo Vecchio di Monselice, [s. l.] 2011, pp. 13, 18-21; Sara Grinzato (testi di), Istituto Veneto per i Beni Culturali: la didattica del restauro 2. Gli interventi a Padova, IVBC, Venezia 2015, pp. 149-150; Giulio Pietrobelli, Ricostruzioni. Ferdinando Forlati a Padova, Padova e il suo territorio, Padova 2020, p. 42 nota 256; Giulio Pietrobelli, La ricostruzione della chiesa degli Eremitani (1944-1956). Il cantiere e le scelte metodologiche, in Arte e guerra. Storie dal Risorgimento all’età contemporanea, a cura di Carmelo Bajamonte, Marta Nezzo, Il Poligrafo, Padova 2021, pp. 221-232: 227.

autore scheda

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