biografia
Niccolò Leonico Tomeo (ca 1456-1531) nacque a Venezia nel febbraio 1456 da una famiglia originaria dell’Epiro. Studiò greco con Demetrio Calcondila, probabilmente a Padova, sicuramente a Firenze e a Milano. Il 7 maggio 1485 conseguì nello Studio padovano la laurea in artibus. Il 21 aprile 1497 il Senato veneziano gli conferì l’insegnamento di Aristotele da effettuarsi direttamente dal testo greco, sulla base di una richiesta generale partita dagli studenti. Salvo un breve periodo di docenza a Venezia tra 1504 e 1506, ricoprì la cattedra di umanità greca a Padova fino allo scoppio della guerra della Lega di Cambrai. Nel 1502, attraverso Bernardo de’ Rossi vescovo di Treviso, ottenne inoltre la carica di preposito presso la collegiata di Montebelluna. Fu maestro di rilevanti figure tra cui William Latimer, Thomas Linacre, Reginald Pole, e fu in contatto con intellettuali come Erasmo da Rotterdam, Pietro Bembo, Gasparo Contarini, Gian Matteo Giberti, Thomas More, Aldo Manuzio. Delle sue pubblicazioni si ricordano l’edizione aldina di Tolomeo (Inerrantium stellarum significationes per Nicolaum Leonicum e Graeco translatae) e i Dialogi (1524), raccolta di operette latine, tra cui il dialogo dedicato a Bembo sul tema dell’immortalità dell’anima (De Bellis 1980; Russo 2005; Pegoraro, in Del Negro 2015).
cronologia
tipologia tomba
ubicazione
posizione nell'edificio
Cappella feriale, parete di fronte all’ingresso.
autori
matriali e tecniche
Pietra tenera di Vicenza scolpita.
stato di conservazione
note storico-critiche
Il testo epigrafico, curato da Pietro Bembo, si conclude con un distico greco composto dallo stesso Tomeo. Bernardino Scardeone (1560) e, prima di lui, Marcantonio Michiel (ed. 1800), descrivono l’epigrafe presso la testata della navata destra, vicino a quella, ugualmente bembesca, in morte di Cristoforo Longolio. Non è possibile stabilire con certezza quando la lastra sia stata trasferita nella sua posizione attuale, murata nella parete di fronte all’ingresso della cappella feriale, vicina alla sacristia, ma verosimilmente ciò dovette avvenire in occasione della ristrutturazione della chiesa nel 1862.
bibliografia
Bernardinii Scardeonii De antiquitate urbis Patavii et claribus civis Patavini, ex officina Nicolai Episcopii iunioris, Basilea 1560, pp. 420-421; Jacobi Salomoni Agri patavini Inscriptiones sacrae et prophanae, Sumptibus Jo. Baptistae Caesari Typogr. Pat., Padova 1701, pp. 338-339; Marcantonio Michiel, Notizia d’opere di disegno (1521-1543), a cura di Iacopo Morelli, Bassano 1800, pp. 12-14; Daniela De Bellis, La vita e l’ambiente di Niccolò Leonico Tomeo, «Quaderni per la storia dell’Università di Padova», 13 (1980), pp. 37-75; Emilio Russo, Leonico Tomeo, Niccolò, in Dizionario Biografico degli Italiani, 64, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2005, pp. 617-621; Remigio Pegoraro, Leonico Tomeo Niccolò, in Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell’Università di Padova, a cura di Piero Del Negro, Padova 2015, p. 196.