MATTEO DA RONCAIETTE

biografia

Matteo da Roncaiette, così chiamato dal sito vicino a Padova, fu maestro di Medicina e professore universitario, commentatore di Aristotele e Galeno (De Sandre 1968; Marangon 1975), famoso “in tota Italia, totaque Europa” (Scardeone 1560). Purtroppo scarne sono le informazioni biografiche e perduti sono i suoi scritti. È nota l’esistenza di diversi commenti ad Aristotele e un commento all’Ars medica (all’epoca chiamata Tegni) di Galeno, conservati fino al XVIII secolo nella biblioteca della famiglia Molin a Venezia (Pesenti 2003). Morì il 9 maggio 1303.

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cronologia

tipologia tomba

posizione nell'edificio

Antisacrestia, parete orientale.

provenienza

Padova, chiesa di Sant’Agostino, l’iscrizione si trovava sulla parete occidentale del primo chiostro.

matriali e tecniche

Biancone.

iscrizioni

stato di conservazione

note storico-critiche

Gli studiosi hanno trascritto diverse volte l’epitaffio, basandosi sulla testimonianza di Salomonio (1701) e del Gloria (1884), piuttosto che sul manufatto lapideo (Colle 1825; Siraisi 1973; Marangon 1975; Marangon 1977). L’iscrizione è vista nella collocazione originaria nella chiesa di Sant’Agostino da Scardeone (1560), Tomasini (1649), ma è Salomonio, a precisarne la posizione affissa al muro in rapporto a una colonna (“in columnae medio lapis muro affixus”). Con la distruzione della chiesa all’inizio del XIX secolo, la lastra venne traslata agli Eremitani, insieme ad altre memorie ancora oggi presenti nella chiesa: le arche pensili di Ubertino e Jacopo II da Carrara, alcuni affreschi staccati di Guariento, il monumento seicentesco di Daulo Dotto de’ Dauli ecc. (per Sant’Agostino si veda Merotto Ghedini 1995; per il monumento Dotto si veda Pietrobelli 2020). Agli Eremitani è vista, ad esempio, da Andrea Gloria (1884). Per ulteriore bibliografia e per un’analisi del testo latino si rimanda al Corpus dell’Epigrafia Medievale a cura di Franco Benucci (CEM 2005-in corso).

bibliografia

Bernardinii Scardeonii De antiquitate urbis Patavii, apud Nicolaum Episcopium iuniorem, Basileae 1560, p. 202; Iacobi Philippi Thomasini Urbis Patavinae inscriptiones sacrae, et prophanae, Typis Sebastiani Sardi, Patavii 1649, p. 61 n. 180; Jacobi Salomoni Urbis Patavinae inscriptiones sacrae et prophanae, sumptibus Jo. Baptistae Caesari Typogr. Pat., Patavii 1701, p. 83 n. 232; Francesco Maria Colle, Storia scientifico-letteraria dello Studio di Padova, volume III, dalla tipografia della Minerva, in Padova 1825, pp. 168-169; Andrea Gloria, Monumenti della Università di Padova (1222-1318), presso la Segreteria del R. Istituto nel Palazzo Ducale, Venezia 1884, pp. pp. 350, 353, [sezione Monumenti] p. 59 n. 622; Giuseppina De Sandre, Dottori, Università, Comune a Padova nel Quattrocento, «Quaderni per la Storia dell’Università di Padova», 1 (1968), pp. 15-47: 21; Nancy G. Siraisi, Arts and sciences at Padua: the Studium of Padua before 1350, Pontifical institute of Mediaeval studies, Toronto 1973, pp. 59, 61, 145, 175-176; Paolo Marangon, Il trattato «De conservatione sanitatis» di Zambonino da Gazzo († dopo il 1298), «Quaderni per la Storia dell’Università di Padova», 8 (1975), pp. 1-17: 9; Paolo Marangon, Alle origini dell’aristotelismo padovano (sec. XII-XIII), Editrice Antenore, Padova 1977, p. 72; Monica Merotto Ghedini, La chiesa di Sant’Agostino in Padova. Storia e ricostruzione di un monumento scomparso, ITI, Padova 1995; Tiziana Pesenti, Marsilio Santasofia tra corti e università. La carriera di un «monarcha medicinae» del Trecento, AntiliA, Treviso 2003, pp. 19, 156-157; Corpus dell’Epigrafia Medievale, a cura di Franco Benucci, scheda 115. Ss. Filippo e Giacomo 23, consultabile online: http://cem.dissgea.unipd.it/; Giulio Pietrobelli, Ricostruzioni. Ferdinando Forlati a Padova, Padova e il suo territorio, Padova 2020, ad indicem.

autore scheda

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