tipologia tomba
ubicazione
posizione nell'edificio
Sagrestia, parete meridionale.
provenienza
Padova, chiesa dei Santi Filippo e Giacomo degli Eremitani, al centro della sagrestia.
autori
matriali e tecniche
Rosso ammonitico di Verona, cornice ad affresco posteriore (fine XV o inizio XVI secolo).
stato di conservazione
note storico-critiche
Il rilievo è affisso sulla parete meridionale della sagrestia (cappella di San Giovanni, attuale cappella invernale) agli Eremitani. La lastra è stata collocata lì ab antiquo – di certo entro il 1560, poiché è vista nello stesso punto da Scardeone – quasi certamente tra gli ultimi anni del Quattrocento e i primi trenta del secolo successivo, visto lo stile dell’incorniciatura pittorica ad affresco con grottesche e con dei libri posti in prospettiva (Pavan 1971 “epoca prossima al Cinquecento”). È Portenari a registrare ancora il monumento sulla parete meridionale e a trasmettere la notizia della sua precedente collocazione sul pavimento al centro dello stesso ambiente: “[…] una tavola di marmo rosso, che già posta in terra nel mezo della sacristia copriva le sue [del Nicoletti] ceneri” (Portenari 1623; trascritto in Notizie storiche 1971). Il rilievo è ricordato ancora da Tomasini (1649) e da Salomonio (1701). Il defunto è effigiato seconda la tipica iconografia del magister in cathedra diffusa nel monumenti funebri quattrocenteschi padovani del XV secolo, per esempio quello perduto di Gaetano da Thiene nella Cattedrale, quello di Giovanni Calfurnio realizzato da Antonio Minello oggi nel chiostro del Noviziato al Santo, quello di Pietro Roccabonella opera di Bartolomeo Bellano e Andrea Riccio nella chiesa di San Francesco, o, ancora, i monumenti sulle porte delle logge di Palazzo della Ragione (Wolters 1976; Siracusano 2010-2013). La raffigurazione del Nicoletti presenta la particolarità di poggiare i piedi su un grosso volume (Baldissin Molli 2004), probabilmente a indicare la solidità della sua cultura e ad attestare al sua fama di monarcha philosophorum, come recita l’iscrizione limitrofa. Una timida proposta attributiva delle figurazioni a Niccolò Baroncelli (Checchi, Gaudenzio, Grossato 1961, “affini al gusto del Baroncelli il ritratto e i rilievi”) venne rifiutata poco dopo da Lionello Puppi, il quale preferì affidarle a un anonimo scultore dell’inizio del Quattrocento (Puppi 1970; Puppi 1971). Puppi ha avuto il merito di notare le similarità stilistiche esistenti tra l’opera degli Eremitani e il monumento di Raffaele Fulgosio (1430) nella basilica del Santo, opera di Pietro Lamberti e di Giovanni di Bartolomeo (per la posizione originaria della tomba Fulgosio: Baldissin Molli 2021). Di lì a poco l’idea di Puppi venne sviluppata da Wolfgang Wolters (1976) che attribuì l’opera a un imitatore di Pietro Lamberti, tesi condivisa da Anne Markham Schulz (1986) che ha proposto di riconoscere la mano di un seguace dello stesso Pietro. Per ulteriore bibliografia sulla lastra si veda il Corpus dell’Epigrafia Medievale a cura di Franco Benucci (2005).
bibliografia
Bernardinii Scardeonii De antiquitate urbis Patavii, apud Nicolaum Episcopium iuniorem, Basileae 1560, p. 428; Angelo Portenari, Della felicità di Padova, per Pietro Paolo Tozzi, in Padova 1623, p. 450; Giacomo Filippo Tomasini, Urbis Patavinae inscriptiones sacrae, et prophanae, Typis Sebastiani Sardi, Patavii 1649, p. 150 n. 17; Jacobi Salomoni Urbis Patavinae inscriptiones sacrae et prophanae, sumptibus Jo. Baptistae Caesari Typogr. Pat., Patavii 1701, p. 228 n. 80; Marchello Checchi, Luigi Gaudenzio, Lucio Grossato, Padova. Guida ai monumenti e alle opere d’arte, Neri Pozza Editore, Venezia 1961, pp. 43, 45; Lionello Puppi, La chiesa degli Eremitani di Padova. Parte seconda, in Sergio Bettini, Lionello Puppi, La chiesa degli Eremitani di Padova, Neri Pozza Editore, Vicenza 1970, pp. 53-105: 56-57, 67 e tav. 82; Notizie storiche relative alla chiesa, al monastero, ai frati Eremitani, in Per l’inaugurazione della sagrestia degli Eremitani in Padova. 30 marzo 1971, a cura di Decimo Bertizzolo, Tipografia Antoniana, Padova 1971, pp. 111-124: 115; Gino Pavan, La sagrestia degli Eremitani, in Per l’inaugurazione della sagrestia degli Eremitani in Padova. 30 marzo 1971, a cura di Decimo Bertizzolo, Tipografia Antoniana, Padova 1971, pp. 25-40: 33-34; Lionello Puppi, La chiesa degli Eremitani, in Per l’inaugurazione della sagrestia degli Eremitani in Padova. 30 marzo 1971, a cura di Decimo Bertizzolo, Tipografia Antoniana, Padova 1971, pp. 41-54: 49-51; Wolfgang Wolters, La scultura veneziana gotica (1300-1460), 2 voll., Alfieri Edizioni d’arte, Venezia 1976, catt. 123, 170-173; Francesco Bottin, Logica e filosofia naturale nelle opere di Paolo Veneto, in Scienza e filosofia all’università di Padova nel Quattrocento, a cura di Antonino Poppi, Edizioni Lint, Trieste 1983, pp. 85-124; Anne Markham Schulz, Revising the history of venetian Renaissance sculpture: Niccolò and Pietro Lamberti, «Saggi e memorie di storia dell’arte», 15 (1986), pp. 7, 9-61, 137-222: 29, 57, 171 fig. 64; Francesco Bottin, Lo studente Pietro Tommasi tra dispute logiche, duelli armati e severità paterna, in Studenti, università, città nella storia padovana, atti del convegno (Padova, 6-8 febbraio 1998), a cura di Francesco Piovan, Luciana Sitran Rea, Edizioni Lint, Trieste 2001, pp. 241-253: 243, 245, 247-250; Luciano Gargan, “Dum eram studens Padue”. Studenti-copisti a Padova nel Tre e Quattrocento, in Studenti, università, città nella storia padovana, atti del convegno (Padova, 6-8 febbraio 1998), a cura di Francesco Piovan, Luciana Sitran Rea, Edizioni Lint, Trieste 2001, pp. 29-46: 39-40; Giovanna Baldissin Molli, Il poeta e il marangone. L’artigianato padovano al servizio di Petrarca e del letterato umanista, con un contributo di Marco Callegari, Il Prato, Saonara (PD) 2004, pp. 46-47; Luca Siracusano, Scultura a Padova: 1540-1620 circa. Monumenti e ritratti, tesi di Dottorato, Università degli Studi di Trento, Dipartimento di Lettere e Filosofia, Scuola di Dottorato in Studi Umanistici, tutor A. Bacchi, XXVI ciclo (2010-2013), pp. 13-26; Franco Benucci, Corpus dell’Epigrafia Medievale, 2005-in corso, scheda 119. Ss. Filippo e Giacomo 27, consultabile online: http://cem.dissgea.unipd.it/; Alessandro D. Conti, Paolo Veneto (Paolo Nicoletti), in Dizionario Biografico degli Italiani, 81, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2014, pp. 187-190; Marco Sgarbi, Nicoletti Paolo, in Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell’Università di Padova, a cura di Piero del Negro, Padova University Press, Padova 2015, pp. 243-244; Elena Cera, Pantaleone di Paolo taia piera veneziano, «Arte veneta», 75 (2018), pp. 24-35; Matteo Cosci, Paolo Veneto nella Padova del primo ’400, «Padova e il suo territorio», XXXIV (2019), 202, pp. 7-10; Giulio Pietrobelli, Ricostruzioni. Ferdinando Forlati a Padova, Padova e il suo territorio, Padova 2020, p. 34; Giovanna Baldissin Molli, Il presbiterio della basilica di Sant’Antonio alla metà del Quattrocento, in La Pontificia Basilica di Sant’Antonio in Padova. Archeologia Storia Arte Musica, a cura di Luciano Bertazzo, Girolamo Zampieri, 3 voll., L’Erma di Bretschneider, Roma 2021, II, pp. 841-853: 848, 852.