BUICO NICOLÒ

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biografia

Il frate minore barese Nicolò Buico, nacque nel 1650 e si formò nel convento dell’Annunziata di Spinazzola. L’anno 1702, durante lo svolgimento del Capitolo generale della Provincia del Santo (Gatti 1976), venne indicato dal celebre factotum e Ministro generale dell’ordine dei conventuali, Vincenzo Coronelli, come figura “d’alto grido” e degna di istruire nella filosofia scotista dalla cattedra dell’Università di Padova dopo la morte di Felice Rotondi (Poppi 2021). Rinomato per la sua tempra nelle dispute, Buico venne quindi preferito ad Antonio Rubana ed eletto professore in primo luogo come successore di padre Felice Rotondi. La provigione iniziale di duecentocinquanta fiorini salì nel corso della carriera a oltre cinquecento. Ebbe cattedra e insegnò per trent’anni: dal 14 ottobre 1702 fino alla morte avvenuta da ottantaduenne il 14 ottobre 1732. Facciolati e Gonzati sottolineano avesse come concorrente e acceso oppositore il domenicano di origine francese Giacinto Serry di dottrina tomista (Facciolati 1757; Gonzati 1853). Successore dell’insegnamento aristotelico dopo la sua morte fu il piemontese Giuseppe Maria Platina (Poppi 2021).

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cronologia

tipologia tomba

posizione nell'edificio

Chiostro del Paradiso, lato est, nei pressi dell’accesso al chiostro del Noviziato.

provenienza

Padova, basilica di Sant’Antonio, andito della sagrestia.

matriali e tecniche

marmo scolpito

iscrizioni

stato di conservazione

note storico-critiche

La memoria consiste in una targa scolpita, movimentata da importanti cornici la cui ispirazione o modello di riferimento è il cenotafio di padre Rotondi, ministro generale e predecessore di Buico sulla cattedra di filosofia. Lo scarto temporale tra le due memorie è palesato da una maggior austerità nelle forme e nei decori e da una vicinanza con i dettami stilistici della metà del secolo. Come il cenotafio di Rotondi, anche questo ideato per il frate barese ha subito lo spostamento dall’andito che conduce alla sagrestia, al chiostro del Paradiso. Nella collocazione originale, ai piedi del marmo scolpito doveva trovare posto la lastra tombale (Gonzati 1853; Lorenzoni 1984). A coronamento della memoria compariva l’ovale con il ritratto che oggi, grossolanamente danneggiato dalle ridipinture di mani non perite, è ospitato nella Biblioteca del Santo (Castellarin 1995).

bibliografia

Jacobi Facciolati Fasti gymnasii Patavini, Giovanni Manfrè, 1757, pp. 239-240; Gianmaria Mazuchelli, Gli scrittori d’Italia, cioè notizie storiche e critiche intorno alle vite e agli scritti dei letterati italiani, Giambattista Bossini, Voll. II, Brescia 1763, vol. II, pp. 2282- 2283; Bernardo Gonzati, La Basilica di S. Antonio di Padova descritta ed illustrata, Voll. II, Coi tipi di Antonio Bianchi, Padova 1852-1853, vol. II, p. 333 ; Isidoro Liberale Gatti, Il p. Vincenzo Coronelli dei Frati minori conventuali negli anni del generalato (1701-1707), Università Gregoriana Editrice, Roma 1976, p. 763; Giovanni Lorenzoni, Un possibile percorso tra le sculture, in Le sculture del Santo di Padova, a cura di Giovanni Lorenzoni Neri Pozza Editore, Vicenza 1984, pp. 219- 231: p. 230; Monica Castellarin, Ritratto di Nicolò Buico, in Basilica del Santo. Dipinti, Sculture, Tarsie, Disegni e Modelli, a cura di Giovanni Lorenzoni, Enrico Maria Dal Pozzolo, C.S.A. & Edizioni De Luca, Padova – Roma 1995, p. 170; Antonino Poppi, Lineamenti di una storia della comunità francescana del Santo dalle origini alle soppressioni napoleoniche (25 aprile 1810), in La pontificia basilica di sant’Antonio in Padova, a cura di Luciano Bertazzo, Girolamo Zampieri, L’Erma di Bretschneider, Roma 2021, pp. 17- 241: pp. 167, 176.

autore scheda

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