cronologia
tipologia tomba
ubicazione
posizione nell'edificio
Piano terra, parete est, al di sotto delle scale, nell’andito ad arco.
provenienza
Padova, chiesa di Santa Lucia.
autori
matriali e tecniche
Ovale in marmo inciso con cornice perimetrale ribassata.
stato di conservazione
note storico-critiche
Se vari eruditi del Sette-Ottocento si sono premurati di trascrivere l’epitaffio (Fabroni 1787; Federici 1809; Vedova 1832-1836), poiché potevano ancora leggere il brano nella sede originaria (la chiesa di Santa Lucia), dopo il trasferimento della lastra nell’oratorio di San Rocco, se n’era di fatto persa la memoria, tanto che gli studiosi moderni non potevano far altro che ricordarla in modo generico. La lapide faceva parte di un sepolcro terragno più complesso oggi non più esistente. A descriverlo in tutte le sue parti è Gaetano Volpi, il fratello di Giovanni Antonio, a soli otto anni dalla sua realizzazione (Volpi 1756). L’iscrizione ovale era attorniata da quattro “orecchioni” in marmo di Carrara contenenti l’arma Volpi, l’arma Moschini, “un’Aquila incontro al Sole, simbolo di Risurrezione” e “un ragno tessente sua tela”; le cornici scanalate erano in marmo giallo da Trento. Gaetano era, con ogni evidenza, bene informato sulla genesi della sepoltura, poiché tramanda anche i significati dell’aquila e del ragno: l’aquila simbolo di Resurrezione si collega al Salmo 102, 5 (“Renovabitur ut aquilae juventus tua”), mentre il ragno al Salmo 89, 10 (“Anni nostri sicut aranea meditabuntur”), tradotto in versione poetica dal Petrarca nel Sonetto 140 (“Quanto al mondo si tesse, opra d’aragna / vede”). Sempre Gaetano ricorda gli altri sepolcri della famiglia esistenti nella chiesa, ma anche l’altare del Crocifisso, il terzo a destra dall’entrata, commissionato dal padre Giovanni Domenico e decorato dal Crocifisso di Giovanni Bonazza del 1733 (Guerriero 2013), unico elemento rimasto dell’altare che fu trasportato nella parrocchiale di Ponte San Nicolò nel 1933 (Evangelisti 1975). Fabroni ricorda la lapide di Volpi (“monumento […] cum hac inscriptione”), ma anche un elegante tetrastico composto dallo stesso Giovanni Antonio e posto vicino all’altare del Crocifisso. In ogni caso, la posizione dell’iscrizione qui presa in esame era non lontano dal centro della navata, come specifica Giacomo Ferretto (1810). In un periodo successivo agli anni quaranta dell’Ottocento, periodo in cui Giuseppe Vedova (Vedova 1832-1836; Colle, Vedova 1841) menziona la lastra a Santa Lucia, essa fu spostata nel vicino oratorio di San Rocco e affissa alle pareti dell’ambiente insieme ad altre undici lapidi. Rimase lì fino al restauro del 1930 curato da Andrea Moschetti e Ferdinando Forlati (Moschetti 1930), quando fu collocata insieme alle altre sotto alla scala che porta al piano superiore, dove si trova tutt’ora (Pietrobelli 2018-2022). La parte iniziale in greco è tratta quasi alla lettera dai Salmi (15, 9): “La mia carne riposerà nella speranza”. La parte finale, invece, si scioglie con la dicitura che sanciva l’inviolabilità della tomba anche da parte degli eredi del defunto: Hoc Monumentum Haeredis Non Sequatur. L’iscrizione, datata 1748, venne realizzata quando Giovanni Antonio era ancora in vita (nell’iscrizione: “V(ivens) F(ecit)”). L’abate Gennari (ms, inizio del XIX secolo), oltre a trascrivere il testo, ricorda che il corpo fu sistemato “nel sepolcro che vivendo si aveva apparecchiato, e dove era stata posta Margarita Moschini veronese, sua moglie, di pochi anni premorta a lui”.
bibliografia
Gaetano Volpi, La libreria de’ Volpi, e la stamperia Cominiana illustrate con utili e curiose annotazioni, Giuseppe Comino, Padova 1756, pp. 512-515; Angelo Fabroni, Vitae Italorum doctrina excellentium qui saeculis XVII. et XVIII. floruerunt, vol. XIII, Aloysius Raphaellius, Pisa 1787, pp. 270-298: 293-295; Giuseppe Gennari, Notizie per la Vita di Giannant[oni]o Volpi stese dall’Ab. Giusep[p]e Gennari, manoscritto, inizio del XIX secolo, Padova, Biblioteca Civica, BP.4263, cc. 18r-32v: 29r-v; Fortunato Federici, Annali della tipografia Volpi-Cominiana colle notizie intorno la vita e gli studi de’ fratelli Volpi, nel Seminario, Padova 1809, 3-38: 37; Giacomo Ferretto, Iscrizioni sacre e profane della città di Padova parte omesse nelle sue collezioni MDCCI e MDCCVIII da Jacopo Salomonio e parte le posteriormente scoperte e poste raccolte e con varie annotazioni illustrate da me D. Giacomo Ferretto di Monselice, 1810, manoscritto, Padova, Biblioteca Civica, BP.1.992, c. 71; Giuseppe Vedova, Biografia degli scrittori padovani, 2 voll., Tipografia della Minerva, Padova 1832-1836: II (1836), pp. 396-400: 398; Emilio De Tipaldo, Volpi (Gianantonio), in Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti dei secolo XVIII, e de’ contemporanei compilata da letterati italiani di ogni provincia, vol. VIII, dalla Tipografia di Alvisopoli, Venezia 1841, pp. 49-54; Andrea Moschetti, La scuola di San Rocco e i suoi recenti restauri, «Padova. Rivista comunale dell’attività cittadina», IV (1930), 1, pp. 15-67: 32; Francesco Maria Colle, Giuseppe Vedova, Fasti Gymnasii Patavini iconibus exornati ad anno MDCCLVII usque ad MDCCLXXXVII, e voll., ex Officina Angeli Sicca, Patavii 1841, I, p. 149; Annamaria Evangelisti, La chiesa di S. Lucia a Padova (III), «Padova e la sua provincia», XXI (1975), 1, pp. 21-25: 23; Giuseppe Gennari, Notizie giornaliere di quanto avvenne specialmente in Padova dall’anno 1739 all’anno 1800, introduzione, note ed apparati di Loredana Olivato, 2 voll., Rebellato, Cittadella (PD) 1982-1984, I, pp. 12-13, 331, 411; II, pp. 642, 662, 819, 822; Attilio Maggiolo, I soci dell’Accademia Patavina dalla sua fondazione (1599), Accademia Patavina di Scienze Lettere ed Arti, Padova 1983, p. 359; Dante Nardo, Giovanni Antonio Volpi filosofo, latinista, editore (1686-1766), «Quaderni per la storia dell’Università di Padova», 20 (1987), pp. 101-115; Marco Callegari, La tipografia Volpi-Cominiana (1717-1756): gestione dell’azienda ed attività commerciale, «Bollettino del Museo Civico di Padova», 80 (1991), pp. 279-301; Marco Callegari (a), Giovanni Antonio Volpi editore universitario, «Quaderni per la storia dell’Università di Padova», 28 (1995), pp. 1-21; Marco Callegari (b), “Tipografi e umanisti” a Padova nel ’700: i fratelli Volpi e la Stamperia Cominiana, «Archivio Veneto», s. V, 145 (1995), pp. 31-63; Marco Callegari, Giovanni Antonio Volpi (1686-1766) accademico Ricovrato, in Dall’Accademia dei Ricovrati all’Accademia Galileiana atti del convegno, a cura di Ezio Riondato, Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti, Padova 2001, pp. 211-215; Marco Callegari, Dal torchio del tipografo al banco del libraio. Stampatori, editori e librai a Padova dal XV al XVII secolo, Il Prato, Padova 2002; Alberta Chinaglia Benetazzo, Anna Sperotti Giacometti, Giovanni Antonio Volpi, in Professori e scienziati a Padova nel Settecento, a cura di Sandra Casellato, Luciana Sitran Rea, Antilia, Padova 2002, pp. 172-176, 31-32 (per il fratello Giovanni Battista); Franco Benucci, Corpus dell’Epigrafia Medievale di Padova, 2005-in corso, scheda 64, S. Lucia 1 (consultabile online http://cem.dissgea.unipd.it/); Giovanni Fiesoli, Giovannantonio Volpi lettore di Catullo: i modelli, il metodo, la fortuna, «Seicento e Settecento», 1 (2006), pp. 105-148; Simone Guerriero, Il Crocifisso di Giovanni Bonazza nella chiesa di Santa Lucia, in L’uomo della Croce. L’immagine scolpita prima e dopo Donatello, catalogo della mostra a cura di Carlo Cavalli e Andrea Nante, Scripta, Verona 2013, pp. 233-247; Serena Ruffato, Volpi Giovanni Antonio, in Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell’Università di Padova, Padova University Press, Padova 2015, pp. 348-349; Giulio Pietrobelli, Tiziano Minio, «homo ingeniosus, caelator eximius, sculptorque & fusor celeberrimus», tesi di Dottorato, Università degli Studi di Padova, Dipartimento dei Beni Culturali, tutor Alessandra Pattanaro, ciclo XXXIV (2018-2022), pp. 123-124; Lorenzo Trovato, Volpi, Giovanni Antonio (Giannantonio), in Dizionario Biografico degli Italiani, 100, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2020, pp. 139-142: 142.